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Parco del Castello di Torre

Parco naturalistico, fluviale e storico (misura 14.870 metri quadrati di superficie)

Ingresso: da via Vittorio Veneto (MAPPA)

Orari: da marzo a ottobre 6.30 - 21.30; da novembre a febbraio 7.00 - 18.00

Parcheggio all'interno della corte del Castello

Mezzi pubblici: Autobus linea 02A (da via Bellasio)   

Area ristoro Area pic nic Tavoli in legno Panchine Fontanelle Rilevanza botanica Rilevanza faunistica Rilevanza paesaggistica Rilevanza storica Specchi e corsi d'acqua Museo

- Zona risorgive
- Fiume Noncello
- Flora spontanea
- Fauna selvatica
- Sito archeologico tardo romano
- Museo archeologico del Friuli occidentale » Vai al sito web
- Immaginario scientifico » Vai al sito web
Descrizione

Il Parco del Castello di Torre e della Villa Romana può essere suddiviso in tre zone distinte che trovano il loro punto d’unione nel ponte sul Noncello. Si tratta dell’area di competenza dell’antico castello, l’area prospiciente la vecchia tintoria e l’area archeologica della Villa Romana.

Il parco del Castello di Torre è stato recentemente riqualificato con interventi di restauro che hanno cercato di recuperare e valorizzare elementi naturalistici preesistenti e di trasformare la parte compresa tra la bastia e il castello, con i suoi preziosi reperti archeologici, in un spazio aperto al pubblico con finalità didattiche.

La caratteristica morfologica più rilevante di questo parco è la collocazione del castello su un’altura in una posizione strategicamente dominante che guarda al Noncello e che garantiva quella sicurezza indispensabile per un castello medioevale. L’edificio si trova su di un rialzo di terreno di trenta metri, mentre la campagna sottostante è a una quota di ventitré metri. L’altura, forse artificialmente spianata, o quanto meno livellata, per accogliere il borgo e la bastia, si presenta molto ripida verso il Noncello e sul lato est.

Oggi l’antico castello dei Conti di Ragogna è di proprietà pubblica ed sede del Museo archeologico del Friuli occidentale, gestito dal Comune di Pordenone.

In prossimità dell'accesso al castello è stato creato un giardino esteticamente legato alla tradizione dei giardini storici italiani, caratterizzato da alcuni esemplari di paulownia di grandi dimensioni e da due esemplari di lauroceraso molto interessanti esteticamente. Sono inoltre presenti esemplari di salici, platani, aceri, farnie e, nelle aiuole, diverse varietà di ortensie assieme a rose di cultivar antichi e moderni.

La vicina area archeologica, con le vestigia della villa romana, è circondata invece da un bosco assolutamente naturale. I primi scavi che portarono alla scoperta di questo sito archeologico furono realizzati intorno al 1950 dal conte Giuseppe di Ragogna, appassionato studioso del territorio e proprietario dell’antico castello. Inizialmente i reperti portati alla luce furono interpretati come terme romane per la presenza delle basi di pilastrini (suspensurae), ma successivamente, dopo indagini più approfondite, studiosi e archeologici furono concordi nell’identificare nello scavo un complesso residenziale: una villa romana.

Numerosi lacerti di decorazione di pregio, rinvenuti all’interno della dimora, permisero di datare il complesso a un periodo compreso tra il I e il II secolo d.C. e attribuirono la proprietà a un membro della classe nobiliare patrizia. L’edificio, in epoca tardo-antica, cambiò completamente funzione, assumendo un ruolo produttivo, caratterizzato probabilmente da attività commerciali diversificate. Si lavoravano soprattutto cereali e con buona probabilità alcuni ambienti erano destinati alla spremitura dell'uva e alla fermentazione del mosto. Si praticava inoltre l'allevamento del bestiame.

Nell’intorno della villa, il vivace intervallarsi di pozze d’acqua, l’attiguo corso del Noncello, le fitte boscaglie poco accessibili intercalate da radure, favoriscono la vita di una ricca e diversificata fauna: nelle tiepide giornate primaverili è possibile infatti apprezzare il canto di numerose specie di uccelli tipici del bosco e, con un po’ di fortuna, osservare mammiferi come il tasso, la volpe, lo scoiattolo e la faina.

Nella vecchia tintoria ha sede l’Immaginario Scientifico, un visitato Science Center dove gli studenti si impegnano in diverse esperienze scientifiche. L’area verde che circonda l’antico edificio industriale è particolarmente apprezzata dai cinofili, a causa dell’ampio prato servito da una sicura strada d’accesso e attrezzato con numerose panchine.

Foto


Il parco di Torre è caratterizzato da angoli con un’interessante vegetazione spontanea

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Sì. Queste fotografie appartengono al Comune di Pordenone e sono distribuite con Licenza Creative Commons CC-BY. Siete liberi di utilizzare, condividere e modificare queste foto menzionando il Comune di Pordenone secondo modalità e condizioni previste dalla licenza.
Le foto sono state scattate da Luca Laureati per il Comune di Pordenone nel 2018.
pubblicato il 2018/12/27 13:35:00 GMT+2 ultima modifica 2019-03-14T11:50:29+02:00
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